Dal sito Repubblica salute:
9 luglio 2019
E’ il primo studio multicentrico sulla misurazione della qualità di vita e il miglioramento della presa in carico delle pazienti. Si cercano 1600 candidate
LA CURA di una donna con tumore mammario non termina con l’intervento chirurgico, ma una volta rimosso il tumore, il rapporto medico-paziente dovrebbe arricchirsi e continuare. Proprio per migliorare il percorso delle donne con tumore al seno prima, durante e dopo le cure, cinque strutture lombarde d’eccellenza – IRCCS Istituto Europeo di Oncologia, ASST Cremona, ASST Sette Laghi, IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, IRCCS Policlinico san Matteo di Pavia – in collaborazione con Regione Lombardia, hanno dato via a un innovativo studio sulla qualità della presa in carico e delle terapie per le pazienti con tumore al seno. Le donne, in cura per questo tumore presso uno dei cinque centri, aderendo allo studio possono non solo contribuire all’obiettivo di miglioramento futuro, ma anche beneficiare personalmente di un nuovo modello di presa in carico, che verrà testato e validato nel corso dello studio.
Misurare il peso reale del tumore
Si cercano complessivamente 1600 donne candidate a un intervento chirurgico per carcinoma infiltrante o in situ della mammella, pronte ad aderire a un programma di accompagnamento dopo la dimissione. Le pazienti saranno seguite per almeno due anni durante tutti i trattamenti previsti nei loro piani di cura, per avere un riscontro misurabile sui risultati di salute nel tempo, sulla qualità e sulla sostenibilità dei servizi sanitari e assistenziali. Verranno periodicamente contattare da una figura specializzata – un’infermiera, una psicologa o un case manager – con l’obiettivo di valutare la qualità di vita, sia funzionale che psicologica, le eventuali complicanze, l’influenza delle cure sulla sfera lavorativa, sociale e familiare, e inoltre le spese sostenute sia per visite, esami e farmaci, che per gli spostamenti necessari per accedere alle prestazioni sanitarie. Questi dati, fino a oggi mai analizzati in modo così esteso e ampio, verranno raccolti a partire dal momento del pre-ricovero, e anche durante tutti i successivi accessi al centro di cura (ricovero e visite), mediante dei questionari da compilare a scadenze definite. “Elaborando questi dati – ha detto Paolo Veronesi, Direttore del programma Senologia IEO – potremo migliorare concretamente l’iter terapeutico per tumore della mammella, avendo come bussola non solo l’efficacia oncologica dei trattamenti, ma anche la qualità di vita della donna”.
La medicina del valore
“Il progetto si basa sui principi della Medicina del Valore, un approccio molto innovativo, nato alla Harvard Business School, che IEO ha iniziato ad applicare da qualche anno all’analisi delle proprie attività partendo proprio dalle patologie oncologiche ad alta incidenza nella popolazione”, spiega Massimo Monturano, Responsabile Area Medicina del Valore e Rischio Clinico IEO e coordinatore del progetto. L’idea è misurare i risultati in termini di salute e dei costi considerando non solo l’immediato post-ricovero, o nel migliore dei casi i primi mesi successivi al ricovero, ma un arco temporale più vasto, di almeno due anni. “In un quadro di risorse limitate, si crea valore quando si fa qualcosa che migliora i risultati per il paziente e la sua famiglia riducendo o eliminando ciò che produce benefici scarsi o nessun beneficio. Il problema – osserva Monturano – è che mancano evidenze oggettive raccolte e misurate in modo rigoroso su ampie casistiche utili per un’attuazione pratica dei modelli teorici. Questo studio non si limita solo a una semplice registrazione dei dati, ma le pazienti riceveranno servizi personalizzati nel corso dei due anni sulla base delle esigenze che emergeranno progressivamente”.
Un percorso di cura integrato ospedale-territorio
La definizione del rapporto costo-efficacia del percorso di cura mediante questo approccio della Medicina del Valore potrebbe consentire di creare un modello a valenza regionale, in grado di anticipare, al momento della diagnosi, i risultati clinici e funzionali, con la possibilità di creare percorsi di cura omogenei in rela¬zione a diversi profili di rischio e alle relative implicazioni economiche per paziente, famiglia e sistema sanitario regionale. L’obiettivo è un sistema sanitario improntato a principi di efficienza, efficacia, qualità, sicurezza e sostenibilità economica che oggi deve innanzitutto realizzare percorsi che consentano di gestire in modo più appropriato le fasi della malattia: quelle che richiedono il ricovero in centri di eccellenza ad alta complessità; quelle che necessitano, invece, del ricovero in strutture meno complesse, oppure gestite al domicilio del paziente in condivisione con il medico di famiglia. Una gestione che non solo offre rilevanti vantaggi psicologici e pratici per la persona, ma ha anche come risultato l’ottimizzazione della spesa sanitaria. La regione vuole valorizzare questo approccio innovativo basato sulla Medicina di Valore anche attraverso la Rete Oncologica Lombarda per integrare sempre più l’offerta tra l’ospedale e i servizi territoriali, e coniugare così continuità della presa in carico e sostenibilità del sistema.