Laura
Qualche giorno prima Clara era riuscita a parlare al telefono con Laura, avevano deciso di uscire a cena insieme in un ristorante in centro, era estate e potevano mangiare sedute a uno dei tavolini in piazza e godersi la serata.
Clara era un po’ in ritardo, aveva dovuto accompagnare la madre a ordinare le tende nuove per la casa, il padre non amava andare per negozi con la moglie, facevano insieme spesso delle belle passeggiate, ma le compere, se poteva, le evitava volentieri.
Non aveva detto nulla di Davide al telefono, preferiva parlarne con Laura di persona. Clara arrivò trafelata al ristorante, Laura era già seduta.
“Ciao Laura, come stai? Scusa il ritardo.”
“Tranquilla, sono arrivata anche io da poco. Sto bene, grazie, sono felice di rivederti. Ci incontriamo sempre per caso e di corsa, mi ha fatto molto piacere organizzare con te questa serata.”
“Tu tutto bene?”
“I figli sono cresciuti, uno ha iniziato l’università, torna poco, la sorella sta finendo il liceo. Il padre li vede raramente, mi occupo soprattutto io di loro, anche se ora hanno le loro abitudini e la loro vita e ho più tempo libero che in passato.”
“Deve essere dura ritrovarsi da sola, organizzarsi e occuparsi della casa e dei figli senza qualcuno che ti aiuti.”
“Io sono stata fortunata, ho avuto i miei genitori vicino e mi hanno dato una mano un po’ per tutto. Ora sono anziani, hanno i loro acciacchi e qualche volta hanno bisogno di me, con i miei fratelli cerchiamo di non far mancare la nostra assistenza e presenza. Mi avevi accennato che volevi parlarmi di qualcosa, che succede?”
“Non so se puoi aiutarmi, ho sbirciato tra i contatti su Facebook di una persona e ho visto che c’eri tu, e volevo chiederti di lui. Davide.”
“Sì, Davide è un mio amico d’infanzia, ogni tanto ci sentiamo, come lo conosci?”
“L’ho incontrato a un gruppo di lettura, erano pochi incontri su un autore che apprezziamo entrambi, ci siamo scambiati i numeri di telefono e il contatto su Facebook. Poi lo sai, mi sono dovuta operare, e in quel periodo non mi ha più scritto messaggi, io non l’ho chiamato, ho pensato non volesse più avere rapporti con me.”
“Forse l’avrai capito anche dai suoi post su Facebook: Davide ha momenti di depressione e probabilmente non si è sentito in grado di starti vicino durante il periodo di cura, non è riuscito ancora a trovare una stabilità, ha mesi in cui sta bene e mesi in cui piomba nel baratro, ha cambiato molti dottori e fatto molte terapie. Ha perso il padre da piccolo e ha avuto delle storie sentimentali difficili, non si è mai sposato e non ha avuto figli, molto è dipeso dalla sua malattia.”
“Avevo capito che non stesse bene, ultimamente non ha più pubblicato nulla.”
“Non lo sento da qualche mese.”
“Cosa mi consigli di fare?”
“Anche se Davide ama le nuove tecnologie ed è sempre aggiornato grazie al suo lavoro di consulenza per aziende ed enti pubblici, preferisce i rapporti di persona. Anche con me al telefono è sbrigativo, probabilmente in questo periodo ama stare da solo.”
“Pensi che sarebbe inopportuno se lo andassi a trovare a casa sua?”
“Magari avvisalo prima, mandagli un messaggio su WhatsApp e vedi cosa ti risponde. Sai, a volte con le persone è necessario aprire delle porte con cautela, altre spalancarle con forza, dopo aver trovato la chiave giusta, il modo per avvicinarsi. Si va un po’ per tentativi perché siamo tutti diversi ed è difficile leggere il cuore e la mente di qualcuno e capire come comportarsi. Davide è una persona molto intelligente ma ha anche zone d’ombra, non tutti riescono a comprendere i suoi atteggiamenti.”
“Grazie dei consigli Laura, vorrei solo stargli vicino, anche solo come un’amica. Ma ora raccontami di te.”
Trascorsero il resto della serata rievocando i tempi del liceo, parlando dei vecchi compagni di scuola e di ciò che era accaduto a entrambe dopo il periodo scolastico, e decisero che ogni tanto si sarebbero riviste volentieri o avrebbero trovato un modo per frequentare qualche corso interessante insieme.
Clara tornò a casa con il cuore più leggero e con la consapevolezza che non aveva fatto nulla di sbagliato, probabilmente non aveva compreso le difficoltà di Davide e aveva preteso qualcosa che in quel momento l’uomo non era in grado di darle. Ora doveva decidere come avvicinarsi a lui.