A cena dai genitori di Clara
“Come stai? Sei tranquillo?”
“Io sì, tu?”
“No. Per me fai già parte della mia famiglia, ma sai, i rapporti sono a volte difficili.”
Usciti dall’ascensore, Clara e Davide suonarono alla porta, aprì Beatrice che inaspettatamente abbracciò con calore Davide e gli disse: “Ciao zio, sono felice di incontrarti, zia mi ha parlato tanto di te ed è più felice da quando ti conosce.”
Davide ricambiò l’abbraccio e rispose con un gran sorriso: “Grazie Beatrice, sei un’amore.”
Da dietro intervenne Roberta, con la pancia vistosamente cresciuta: “È una bambina che ama d’istinto, scusa se ti ha messo a disagio, entra pure.”
Beatrice si era avvicinata intanto al padre Luca, che la abbracciava ridendo.
“Grazie della bella accoglienza.”
Dalla cucina la madre di Clara, Elsa, intanto gridava: “Che mi sono persa?”
Il marito Riccardo, che aveva osservato tutta la scena nell’ingresso, le rispose: “Un bellissimo abbraccio.”
Si diressero tutti in cucina.
“Ciao Davide” disse Elsa, indaffarata con i fornelli, “qui è un po’ un casino, non sono brava come Clara, che riesce a cucinare senza mettere in disordine e sporcare ovunque.”
“Non si preoccupi signora, sono anche io così, quando cucino io Clara mi segue e sistema le cose per evitare che faccia un disastro.”
“Andate in soggiorno, gli antipasti sono già nei piatti, io intanto tiro fuori gli agnolotti di ricotta.”
Si sedettero a tavola, Beatrice vicino alla zia, la nonna arrivò con la pirofila piena di agnolotti conditi con formaggi e radicchio.
Nei piatti c’erano crostini con formaggio spalmabile, salmone affumicato e rucola e uova di lombo.
“Non faccio cose elaborate Davide, piatti semplici e veloci.”
“Io mangio tutto signora.”
“Sei una persona molto educata, mi fa piacere, Clara ha bisogno di una persona gentile vicino.”
Il padre Riccardo annuiva e rispose: “Ci ha raccontato tutto di te, sappiamo che hai affrontato periodi difficili, spero che ti sentirai a casa nella nostra famiglia, siamo molto uniti e se possiamo ci aiutiamo e cerchiamo di sostenerci, anche per noi è stata dura ultimamente per la malattia di Clara, avevamo paura che crollasse.”
“Lo so, spero di riuscire a starle vicino, come lei è stata vicina a me.”
“Per qualsiasi cosa noi ci siamo, appena mangiato ti diamo tutti i nostri numeri di telefono, non esitare a chiamarci, anche per belle notizie ovviamente.”
“Sì, anche per belle notizie!”
“Ho un annuncio da fare” disse Roberta.
“Spara!” rispose il padre.
“Abbiamo scelto il nome del bambino. Mattia.”
“Bel nome” rispose Elsa.
“L’ho scelto io, nonna.”
“Brava Beatrice.”
Clara era stata in silenzio fino a quel momento, aveva osservato la sua famiglia e Davide in azione con agitazione e apprensione, ma ora si era rilassata, sentiva che c’era una bella energia nell’aria e il fidanzato si sentiva a suo agio. Aveva il cuore colmo di gioia e non era ancora riuscita a esprimere i suoi sentimenti a tutti.
“Grazie, avevo paura che le persone che amo di più non riuscissero a capirsi, vi voglio un mondo di bene.”
Beatrice abbracciò forte la zia.
Trascorsero il pranzo a raccontare aneddoti divertenti di quando Clara era piccola, era stata sempre una bambina sensibile, raccontava la madre Elsa a Davide, ma anche forte.
Anche l’uomo si sentì libero di rievocare la sua infanzia, il lutto per la morte del padre e le difficoltà che aveva avuto la madre nel crescerlo, non si era risposata, era mancata qualche anno prima, per fortuna aveva avuto dei nonni amorevoli che avevano aiutato molto la figlia.
Il padre di Clara, Riccardo, gli disse: “La vita è imprevedibile Davide, ma sono le persone a cui vogliamo bene e che ci amano che riescono a risollevarci dal dolore, per questo credo sia importante investire nei sentimenti e nei rapporti, così da non sentirci soli nei momenti di difficoltà e anche per condividere ciò che di bello l’esistenza ci offre.”
“È difficile incontrare persone come Clara e come voi, il mondo sembra sempre più superficiale, sono felice di essere qui e aver avuto l’opportunità di conoscervi.”
Clara accarezzò con lo sguardo la sua famiglia e Davide, respirò l’affetto di tutti e si sentì finalmente tranquilla.