Il trasloco
Clara si era ripresa dalla crisi, era tornata a lavorare e aveva di nuovo le forze, dormiva da Davide, l’uomo non voleva che rimanesse da sola a casa sua e controllava che prendesse le medicine e le chiedeva spesso come si sentisse.
La donna decise di prendere qualche giorno di ferie per preparare gli scatoloni per il trasloco. La sua amica Alessandra si offrì di aiutarla a fare la cernita delle cose da dare via e quelle da trasferire a casa di Davide.
“Lo sposto io quello scatolone” le disse Alessandra.
“Grazie, sei stata molto gentile a venire ad aiutarmi, hai tanto da fare anche tu con la tua famiglia.”
“Domani viene anche mio marito a scendere in macchina gli scatoloni.”
“La ditta di traslochi porterà via qualche mobile, qualcosa entra da Davide, abbiamo deciso di dare in affitto la casa ai turisti per periodi brevi, un’agenzia si occuperà di tutto.”
“Sì, conviene, è un’entrata in più, ora i prezzi delle case sono bassi, non è il caso di vendere.”
“Ero titubante, ma ora sono convinta. Con Davide mi sento protetta e si occupa di me come io mi occupo di lui, ci amiamo, è giusto trasferirmi da lui.”
“Sono contenta per te Clara, ti meritavi una persona speciale, avete avuto difficoltà all’inizio ma eravate reduci da brutte esperienze, è normale, sei stata brava a insistere e seguire il tuo istinto.”
“Lo sai, sono un’inguaribile romantica, ma è anche vero che le emozioni e sensazioni che ho provato subito per lui sono state incredibili, non poteva essere una storia senza futuro, me lo sono ripetuta tante volte nel periodo in cui siamo stati separati e sentivo che anche lui era in difficoltà per problemi suoi, avvertivo i suoi sentimenti e pensieri positivi nei miei confronti, ma era bloccato.”
“Il passato ci condiziona ed è dura affrontare qualcosa di nuovo senza paure anche se il nostro cuore ci spinge a farlo.”
“Hai ragione. Credo che le cose da dare via saranno tante, c’è un centro di raccolta di roba usata ma in buone condizioni, la ditta provvederà a portare lì quello che ho deciso di scartare. Ogni cosa che metto da parte mi ricorda un pezzo di vita, fare un trasloco ti costringe a far riemergere ricordi, emozioni passate, non è facile.”
“Tu hai una spiccata sensibilità, Clara, e sono sicura che sia per te difficile, in pochi mesi ti sono successe tante cose e gestire i cambiamenti può essere pesante. Concentrati sulle novità, sul rapporto con Davide e su ciò che di bello si prospetta nella vita a due.”
“Hai ragione, devo respirare forte ogni volta che la malinconia e la nostalgia per ciò che è stato mi rendono triste e lasciarle andar via, concentrandomi sul futuro.”
“Come va ragazze? Clara è riuscita a scartare tante cose?” Davide era entrato nell’appartamento, pronto ad aiutarle e con un gran sorriso, era felice per il trasloco. “Sarà bello avere in casa cose tue, amore. Per le pentole, hai deciso quali tenere?”
“Mi devi dare una mano, non so quanto spazio c’è nella tua cucina e non vorrei avere doppioni inutili.”
“Stamattina anche io ho fatto una cernita e preparato uno scatolone con le pentole rovinate, è possibile che dovremo ricomprare anche qualcosa, alla fine.”
“Va bene, qualcosa di nuovo è giusto comprarlo” sorrise anche lei lasciandosi contagiare dall’ottimismo di Davide.
“Appena fatto il trasloco, a te e tuo marito, Alessandra, offriamo una bella cena.”
“Grazie, è un piacere per me rendermi utile ed è un modo anche per passare un po’ di tempo con Clara, sono felice per voi due.”
“So che per Clara è stato difficile abituarsi all’idea di stravolgere la sua vita, di solito sono io a frenare i cambiamenti anche positivi, ma questa volta sono sicuro che sia la scelta giusta per entrambi.”
“Anch’io credo sia la scelta giusta, ma a volte è più il pensiero di affrontare il cambiamento che il cambiamento in sé, è come cambiare pelle, non credi?” rispose Clara.
“Sì, cambiare pelle, ogni esperienza nuova ci trasforma, ci costringe a lasciare andare via il vecchio per prepararci per il nuovo.”
“Ora ragazzi, pensiamo a cose futili, ai soprammobili, Clara ne hai tantissimi!” disse Alessandra.
Davide scoppiò a ridere.
“È vero!” rispose la sua amica, anche lei ridendo.
“A casa non ho posto.”
“Diamoli via, è difficile spolverare ogni volta!”
Davide prese uno scatolone che aveva preparato con lo scotch e cominciò a riempirlo.
“Te ne concedo al massimo tre, quelli a cui sei più legata.”
“Va bene” disse Clara, che li scelse e li consegnò nelle mani di Davide, che li strinse insieme alle sue mani, la guardò negli occhi senza dire niente, ed Alessandra, commossa, disse loro: “Siete proprio belli insieme.”
Nei giorni successivi piano piano Clara e Davide sistemarono la loro casa, erano pronti per la convivenza.