La ludoteca digitale
In ufficio Clara venne a conoscenza dell’apertura di una ludoteca digitale gestita dal figlio di un collega, Tommaso, laureato in informatica, che cercava insegnanti per i bambini.
Pensò subito a Davide e appena tornò a casa ne parlò con lui.
“È una bella idea, ora sto meglio, posso rendermi disponibile. Sono stato sempre bravo con i bambini, i miei amici quando erano impegnati mi chiedevano spesso di tenerli e li facevo giocare.”
“Se vuoi posso aiutarti anche io per le lezioni.”
“Non osavo chiedertelo, non volevo sembrarti appiccicoso e non vorrei togliere spazio ai tuoi interessi e a te stessa.”
“A me fa piacere, i bambini regalano emozioni positive e per noi che non possiamo avere figli sarà bello occuparsi dei più piccoli.”
“Vedrai, troveremo il modo di dedicarci alle nuove generazioni e di dare il nostro contributo.”
“Se vuoi puoi chiamare Tommaso, ho il numero.”
Davide prese il telefono e lo chiamò, parlarono per una mezz’oretta della ludoteca e delle idee che aveva il ragazzo.
Quando riattaccò Clara gli chiese: “Allora?”
“Credo che cercasse qualcuno con le mie competenze, gli devo mandare il curriculum.”
“Ti troverai bene con lui, lo conosco da quando era ragazzo, ha tanta voglia di fare qualcosa di utile per gli altri, adora i bambini e ha trovato un modo per rendere remunerativa la sua passione per l’informatica, divertendosi.”
Davide si mise al computer a cercare le cose di cui aveva parlato con Tommaso e Clara andò in cucina a preparare la cena.
Dopo un po’ tornò da lui e gli disse: “Potevi avere figli con un’altra donna.”
“Clara, ho una certa età” rispose ridendo.
“Io non posso averli e con i miei problemi non potremo neanche avviare le pratiche per un’adozione.”
“Non devi pensare queste cose Clara, fino a poco tempo fa non avrei immaginato di avere la forza per una storia. Ti amo, non ho rimpianti, la vita non è standard, noi penseremo a fare gli zii, e oltre alla ludoteca ci sono tanti modi per occuparsi di bambini.”
Clara sorrise e guardò Davide e pensò che sarebbe stato un buon padre, ma ripeté dentro di sé che la vita va vissuta per ciò che ci dona. Con Davide doveva trovare il modo di riempire le giornate anche con attività positive che li avrebbero uniti sempre di più.
“E poi devi pensare che un’altra donna non sei tu, io voglio te.”
Clara lo abbracciò forte e lo baciò sulla fronte.